Eh, sì… mi sono accorto che manca la mia presentazione… no è che forse è arrivato anche il mio momento… Mi chiamo Vincenzo e il prossimo 29 novembre compirò 34 anni. Quella che vi sto per raccontare è parte della mia storia fino ad oggi (alcune cose le ometto per vostra fortuna altrimenti ci vorrebbe un romanzo intero :-P) e di come il destino mi ha portato a questo mestiere e quindi in questo forum. Mi piace definirla “al contrario” perché, come leggerete, le cose sono andate un po’ diversamente dal convenzionale…
Nel 1986, la Commodore commercializza in Italia il mitico Amiga 1000 è il primo home computer a disporre di un’avanzata grafica a colori. Metto in croce mio padre e presto, nonostante non costasse poco, arriva sulla mia scrivania… È l’inizio di un amore che mi porterò sempre dentro, come per sempre porterò il mio primo programma di grafica, l’indimenticabile DeLuxe Paint e le incalcolabili giornate passate insieme. Dopo qualche mese acquisto un scanner manuale della Trust in bianco e nero! È una vera rivoluzione! A casa mia si fa la fila per vedere come funziona questa specie di arnese!
Nel 1992, appena diciottenne, insieme ad altri sei amici diamo vita ad una associazione culturale-ricreativa denominata Movimento Giovani, nella quale vengo nominato presidente. L’associazione è molto attiva, ma le risorse economiche sempre scarse. Cercavamo di risparmiare su tutto, anche sulla grafica dei manifesti, volantini, brochure che quindi ho iniziato a curare personalmente. È stato l’inizio di una collaborazione con una tipografia vicino al mio paese. Da quel momento il mio occhio ha incominciato a notare ogni cosa che fosse comunicazione, dall’annuncio fotocopiato attaccato nelle cabine telefoniche, al bigliettino del metronotte lasciato nelle serrande. L’universo grafico che avevo intorno in certi casi era proprio scialbo e poco invitante. Bisognava fare qualcosa!
Mentre cerco di orientarmi in un settore che stava sull’orlo di un cambiamento epocale, a 22 anni (ventidue… avete letto bene!) divento papà di una bellissima bimba di nome Maria. Dopo quasi un anno sposo la mamma di Maria, Manuela, mia attuale moglie e compagna di sventure. Dopo il matrimonio tocca metter su casa e trovare un lavoro, senza badare troppo a quale (i pannolini, pediatri, etc, etc, costano un casino!).
Lavoro un anno come business promoter della Tim. Vendo linee per i cellulari tacs e gsm aziendali visitando quasi 800 importanti attività produttive della mia provincia. Una ragazza al telemarketing per prendere gli appuntamenti ed io nelle aziende a cercare di chiudere qualche contratto. Ben presto però l’avvento di Omintel e una concorrenza spietata tra gli stessi venditori della Tim mi ha portato a decidere di lasciare quel tipo di lavoro…
Vengo assunto per qualche mese in una cooperativa, poi lavoro 12 mesi come borsista nell’amministrazione di una S.p.A. Ed ancora due anni nell’amministrazione di una azienda di import-export di vendita surgelati.
Intanto Manuela vince un concorso da vigile urbano proprio nel mio paese e quindi anche il mio futuro non potrà essere lontano da casa.
In tutto questo tempo ho sempre continuato a fare diversi lavoretti con la tipografia per amici e conoscenti, candidati alle elezioni, ristoranti, ecc, ecc. Maturo un po’ ma mi manca una vera formazione.
Nel 2001 nasce Giorgio, il maschietto di casa.
Un consulente amico mi propone di presentare una domanda di finanziamento ad un bando comunitario per l’attività di tipografia digitale. Mi dicono che ho buone chance e quindi mi convinco, avvio la pratica (che presuppone l’apertura della partita Iva e l’iscrizione alla camera di commercio) e faccio tutti gli adempimenti necessari…
La mia domanda risulta in graduatoria, ma i fondi stanziati non bastano per la mia posizione. Mi finanziano solo le certificazioni di qualità e ambientali. Siamo al paradosso (che cosa dovrei certificare ancora me lo chiedo) e lo sconforto prende il sopravvento! Che fare? Chiudere tutto o trovare le risorse per provarci comunque? Raschio il fondo del barile, chiedo aiuto ai miei genitori, cognati e quanti potevano e decido di avventurarmi!
Nel locale dove mio nonno aveva una bottega alimentare (mi sembra ancora di sentire il profumo della mortadella) rinnovo tutto e lo adeguo alle esigenze del nuovo laboratorio. Acquisto una Xerox Dc12 (una macchina che mi ha dato delle soddisfazioni e che in provincia c’avevamo solo in quattro!) e poi un plotter Roland Cx24!
Ma il destino è ancora una volta strano! Partecipando ad un concorso da vigile urbano a tempo determinato in un comune vicino, mi piazzo in posizione utile. Ancora un bivio! Rinuncio per avviare l’attività o accetto? Stavolta accetto e rinvio l’apertura al 2004 con le attrezzature pronte…
Intanto decido di farmi una formazione più decente… acquisto la Creative Suite dell’Adobe… ma i corsi costano troppo! Allora conosco un professore di una di queste scuole con sede a Roma e gli chiedo se è disposto a darmi delle lezioni private. Dopo qualche tentennamento accetta e per tre mesi ogni sabato pomeriggio vado vicino Roma ad apprendere. Acquisto anche i corsi teacher in a box e cerco di esercitarmi il più possibile… Acquisisco una mole di nozioni spaventosa e difficile da digerire… ma sopravvivo!
In questa avventura si unisce un amico di sempre… Claudio. Dal 2005 condivide un po’ tutto con me in questa attività… ed ha una manualità impressionante e insieme ci compensiamo. Nel 2006 decidiamo di acquistare il Roland SP540V che per noi è come il coltellino svizzero. Conosciamo più da vicino la filosofia Roland e il fatto di fare un corso sul macchinario che avevamo acquistato è stata una leva decisiva! Tre immagini abbiamo associato a questa azienda che portiamo dentro: l’Oceano Blu, Mario Picchio che con la sua chitarra canta “Io vagabondo”, la passione di Giovanni Re!
Mamma mia quanto ho scritto… e il bello che credo di aver saltato tante altre cose importanti (almeno per me!). Una cosa voglio aggiungere… (ancora?) le mie passioni. Tra queste ne dico quattro: quella del giornalismo. Scrivo da tempo su un quotidiano locale della mia provincia (che da noi vende quasi di più di Repubblica e Corriere) e da qualche anno sono iscritto all’albo dei giornalisti; strimpellare la mia vecchia chitarra; viaggiare e andare al cinema che sono spesso il mio più grande stimolo alla fantasia…
Ai coraggiosi che sono arrivati a leggere fin qui, un caloroso grazie! Su questo forum mi sento a casa mia!
Nel 1986, la Commodore commercializza in Italia il mitico Amiga 1000 è il primo home computer a disporre di un’avanzata grafica a colori. Metto in croce mio padre e presto, nonostante non costasse poco, arriva sulla mia scrivania… È l’inizio di un amore che mi porterò sempre dentro, come per sempre porterò il mio primo programma di grafica, l’indimenticabile DeLuxe Paint e le incalcolabili giornate passate insieme. Dopo qualche mese acquisto un scanner manuale della Trust in bianco e nero! È una vera rivoluzione! A casa mia si fa la fila per vedere come funziona questa specie di arnese!
Nel 1992, appena diciottenne, insieme ad altri sei amici diamo vita ad una associazione culturale-ricreativa denominata Movimento Giovani, nella quale vengo nominato presidente. L’associazione è molto attiva, ma le risorse economiche sempre scarse. Cercavamo di risparmiare su tutto, anche sulla grafica dei manifesti, volantini, brochure che quindi ho iniziato a curare personalmente. È stato l’inizio di una collaborazione con una tipografia vicino al mio paese. Da quel momento il mio occhio ha incominciato a notare ogni cosa che fosse comunicazione, dall’annuncio fotocopiato attaccato nelle cabine telefoniche, al bigliettino del metronotte lasciato nelle serrande. L’universo grafico che avevo intorno in certi casi era proprio scialbo e poco invitante. Bisognava fare qualcosa!
Mentre cerco di orientarmi in un settore che stava sull’orlo di un cambiamento epocale, a 22 anni (ventidue… avete letto bene!) divento papà di una bellissima bimba di nome Maria. Dopo quasi un anno sposo la mamma di Maria, Manuela, mia attuale moglie e compagna di sventure. Dopo il matrimonio tocca metter su casa e trovare un lavoro, senza badare troppo a quale (i pannolini, pediatri, etc, etc, costano un casino!).
Lavoro un anno come business promoter della Tim. Vendo linee per i cellulari tacs e gsm aziendali visitando quasi 800 importanti attività produttive della mia provincia. Una ragazza al telemarketing per prendere gli appuntamenti ed io nelle aziende a cercare di chiudere qualche contratto. Ben presto però l’avvento di Omintel e una concorrenza spietata tra gli stessi venditori della Tim mi ha portato a decidere di lasciare quel tipo di lavoro…
Vengo assunto per qualche mese in una cooperativa, poi lavoro 12 mesi come borsista nell’amministrazione di una S.p.A. Ed ancora due anni nell’amministrazione di una azienda di import-export di vendita surgelati.
Intanto Manuela vince un concorso da vigile urbano proprio nel mio paese e quindi anche il mio futuro non potrà essere lontano da casa.
In tutto questo tempo ho sempre continuato a fare diversi lavoretti con la tipografia per amici e conoscenti, candidati alle elezioni, ristoranti, ecc, ecc. Maturo un po’ ma mi manca una vera formazione.
Nel 2001 nasce Giorgio, il maschietto di casa.
Un consulente amico mi propone di presentare una domanda di finanziamento ad un bando comunitario per l’attività di tipografia digitale. Mi dicono che ho buone chance e quindi mi convinco, avvio la pratica (che presuppone l’apertura della partita Iva e l’iscrizione alla camera di commercio) e faccio tutti gli adempimenti necessari…
La mia domanda risulta in graduatoria, ma i fondi stanziati non bastano per la mia posizione. Mi finanziano solo le certificazioni di qualità e ambientali. Siamo al paradosso (che cosa dovrei certificare ancora me lo chiedo) e lo sconforto prende il sopravvento! Che fare? Chiudere tutto o trovare le risorse per provarci comunque? Raschio il fondo del barile, chiedo aiuto ai miei genitori, cognati e quanti potevano e decido di avventurarmi!
Nel locale dove mio nonno aveva una bottega alimentare (mi sembra ancora di sentire il profumo della mortadella) rinnovo tutto e lo adeguo alle esigenze del nuovo laboratorio. Acquisto una Xerox Dc12 (una macchina che mi ha dato delle soddisfazioni e che in provincia c’avevamo solo in quattro!) e poi un plotter Roland Cx24!
Ma il destino è ancora una volta strano! Partecipando ad un concorso da vigile urbano a tempo determinato in un comune vicino, mi piazzo in posizione utile. Ancora un bivio! Rinuncio per avviare l’attività o accetto? Stavolta accetto e rinvio l’apertura al 2004 con le attrezzature pronte…
Intanto decido di farmi una formazione più decente… acquisto la Creative Suite dell’Adobe… ma i corsi costano troppo! Allora conosco un professore di una di queste scuole con sede a Roma e gli chiedo se è disposto a darmi delle lezioni private. Dopo qualche tentennamento accetta e per tre mesi ogni sabato pomeriggio vado vicino Roma ad apprendere. Acquisto anche i corsi teacher in a box e cerco di esercitarmi il più possibile… Acquisisco una mole di nozioni spaventosa e difficile da digerire… ma sopravvivo!
In questa avventura si unisce un amico di sempre… Claudio. Dal 2005 condivide un po’ tutto con me in questa attività… ed ha una manualità impressionante e insieme ci compensiamo. Nel 2006 decidiamo di acquistare il Roland SP540V che per noi è come il coltellino svizzero. Conosciamo più da vicino la filosofia Roland e il fatto di fare un corso sul macchinario che avevamo acquistato è stata una leva decisiva! Tre immagini abbiamo associato a questa azienda che portiamo dentro: l’Oceano Blu, Mario Picchio che con la sua chitarra canta “Io vagabondo”, la passione di Giovanni Re!
Mamma mia quanto ho scritto… e il bello che credo di aver saltato tante altre cose importanti (almeno per me!). Una cosa voglio aggiungere… (ancora?) le mie passioni. Tra queste ne dico quattro: quella del giornalismo. Scrivo da tempo su un quotidiano locale della mia provincia (che da noi vende quasi di più di Repubblica e Corriere) e da qualche anno sono iscritto all’albo dei giornalisti; strimpellare la mia vecchia chitarra; viaggiare e andare al cinema che sono spesso il mio più grande stimolo alla fantasia…
Ai coraggiosi che sono arrivati a leggere fin qui, un caloroso grazie! Su questo forum mi sento a casa mia!
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