Buondì a tutti, mi chiamo Silvio Galati, ho 29 anni, vivo e lavoro in provincia di Lecce, precisamente a Veglie.
Anche se con un po' di ritardo, credo sia giusto presentarmi...
Certo! se la Cate non me lo ricorda....
Approdo nel mondo del lavoro a 18 anni dopo essermi diplomato in ragioneria. Sin da subito incompatibile con "l'angolo ufficio" decido che il mio lavoro debba svolgersi all'aria aperta, quindi attraverso "raccomandazioni speciali" a livelli nazionali, mio nonno mi fa lavorare con lui (autista) presso una zienda agricola della mia zona. Esattamente non ho capitgo cosa facessi... si insomma, un giorno bisognava raccogliere le pietre dai terreni, altri si seminava, altri si annaffiava... Se non fosse per quelle 12mila lire al giorno avrei continuato, in fondo avrei respirato per una vita ossigeno di 1' qualità. E pensandoci bene non sarebbe stato poi cosi' male...
Dopo un po' attraverso "raccomandazioni ancora piu' speciali" quasi internazionali, finisco di un laboratorio tessile. Non mi dispiaceva cucire alla macchina insiema a 30 signorine...
Ma anche qui... 14mila al giorno....(pensavo di ritornare sui campi)
A un certo punto vengo assunto da un azienda importante sempre nella mia zona, che mi trasforma da fenomeno da baraccone in un collaboratore e responsabile di magazzino che coordina i cantieri nazionali ed internazioni. Qui m'innamoro...
Aspè...m'innamoro del lavoro soltanto! che è durato 5 anni. piu' o meno quanto la mia storia d'amore con la figlia del titolare dell'azienda...
Insomma senza farla lunga, durante quest'ultimo lavoro, mi ritrovo a dover "incidere" delle targhette in abs, con un pantografo piccolino, che l'azienda aveva acquistato per personalizzarsi alcuni lavori. l'addetto ero io.
Dopo un licenziamento "improvviso" diciamo cosi... anche se era annunciatissimo visto i miei risvolti interpersonali con il datore di lavoro, decido che finalmente è arrivato il momento di capire se posso andare avanti da solo in un avventura che mai avrei immaginato potesse darmi tante soddisfazioni, nonostante altrettante difficoltà.
Ho preso una macchina, ho coinvolto mia sorella, e tra voglia di riuscirci, e sperimentazione attivata, sono quasi 4 anni che faccio del mio meglio per "fare semplicemente quello che ho detto di voler fare" : l'artigiano tecnologico".
www.style-design.it
Grazie a tutti.
Anche se con un po' di ritardo, credo sia giusto presentarmi...
Certo! se la Cate non me lo ricorda....
Approdo nel mondo del lavoro a 18 anni dopo essermi diplomato in ragioneria. Sin da subito incompatibile con "l'angolo ufficio" decido che il mio lavoro debba svolgersi all'aria aperta, quindi attraverso "raccomandazioni speciali" a livelli nazionali, mio nonno mi fa lavorare con lui (autista) presso una zienda agricola della mia zona. Esattamente non ho capitgo cosa facessi... si insomma, un giorno bisognava raccogliere le pietre dai terreni, altri si seminava, altri si annaffiava... Se non fosse per quelle 12mila lire al giorno avrei continuato, in fondo avrei respirato per una vita ossigeno di 1' qualità. E pensandoci bene non sarebbe stato poi cosi' male...
Dopo un po' attraverso "raccomandazioni ancora piu' speciali" quasi internazionali, finisco di un laboratorio tessile. Non mi dispiaceva cucire alla macchina insiema a 30 signorine...
Ma anche qui... 14mila al giorno....(pensavo di ritornare sui campi)
A un certo punto vengo assunto da un azienda importante sempre nella mia zona, che mi trasforma da fenomeno da baraccone in un collaboratore e responsabile di magazzino che coordina i cantieri nazionali ed internazioni. Qui m'innamoro...
Aspè...m'innamoro del lavoro soltanto! che è durato 5 anni. piu' o meno quanto la mia storia d'amore con la figlia del titolare dell'azienda...
Insomma senza farla lunga, durante quest'ultimo lavoro, mi ritrovo a dover "incidere" delle targhette in abs, con un pantografo piccolino, che l'azienda aveva acquistato per personalizzarsi alcuni lavori. l'addetto ero io.
Dopo un licenziamento "improvviso" diciamo cosi... anche se era annunciatissimo visto i miei risvolti interpersonali con il datore di lavoro, decido che finalmente è arrivato il momento di capire se posso andare avanti da solo in un avventura che mai avrei immaginato potesse darmi tante soddisfazioni, nonostante altrettante difficoltà.
Ho preso una macchina, ho coinvolto mia sorella, e tra voglia di riuscirci, e sperimentazione attivata, sono quasi 4 anni che faccio del mio meglio per "fare semplicemente quello che ho detto di voler fare" : l'artigiano tecnologico".
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Grazie a tutti.
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