Orbene, mi pare proprio sia arrivato il nostro turno. I tentennamenti nella presentazione di "Greenfax" , l'azienda in continua evoluzione, sono stati tanti. Da dove iniziare?, che dire? non troppo prolisso miraccomando!!! le orecchie fischiavano, allora forza e coraggio e diamo inizio alle danze.
Greenfax è un nome, un'azienda, che non rappresenta solo chi quotidianamente (quasi) vi scrive. é il risultato della crescita di una famiglia. La nostra azienda improntata sulla comunicazione e sulle nuove tecnologie, è nata nel 1997 (si ben 10 anni fa) da un impulso nato da una fotocopia realizzata nei paraggi della nostra precedente attività di cancelleria e forniture per ufficio. Il costo della copia era risultato essere di ricche 200 lire contro le 50 del mercato barese, allora con il papi e la mami, dietro lunghe riflessioni, ci siamo trovati tutti impelagati in questa grande scommessa.
Ricordo i preparativi frenetici per l'inaugurazione della ns. prima sede, con tanto di moquettes che alla fine della serata era totalmente macchiata. I primi scontri con i galletti della zona, primo furtarello, vetri rotti ... fino a che abbiamo stabilito la calma e la clientela è iniziata ad arrivare. Per quello non ci siamo mai lamentati, come dice il papi, da navigato rappresentante (e non piazzista, ci tiene a sottolinearlo) : il cliente è il bene più prezioso che l'azienda / persona ha, ti segue ovunque se sai fidelizzarlo. Questo l'ho imparato anch'io e tento ogni giorno di mettere in pratica ogni mio sapere per far si che si verifichi. non vi racconto i primi mega ingombranti e lentissimi PC, i debug continui, la grafica primordiale, tutti scaglioni che tutti credo abbiamo passato. Personalemnte la vena creativa e al tempo stesso pratica, credo d'averla sempre avuta. Sono cresciuta nell'ufficio di papà fin dall'età di 4 anni, quando mamma e l'azienda si occupavano di forniture ufficio, cartoleria ed altro, ho imparato a leggere compilando le prime fatture e la partita doppia mi è entrata nelle vene come la zuppetta della mattina. Tutti gli anni passati al di sotto del bancone sono serviti ad aprire gli occhi su tante cose, ma c'è sempre da imparare. L'evoluzione naturale da una mamma di tendenze letterarie filosofiche con buona manualità, ed un papà tecnico pratico, fatto di numeri e scorza dura, che basta poco per sciogliere, non poteva che una figlia rompi con una dose (spero equa) di fantasia e pragmatismo.
Volevo frequentare l'alberghiero per diventare cuoca (la mia grande passione), ma sono diventata una ragioniera e mi serve tutto ogni giorno, soprattutto la formae mentis che ho ricevuto da alcuni splendidi prof.. Volevo frequentae giornalismo perchè fin dal primo superiore ho creato, diretto e pubblicato un giornali scolastico e la strada mi allettava, ma ho fatto ingegneria dell'ambiente. Siamo sempre andati un po' contro un po' incontro ai nostri desideri , valutando praticamente le opportunità e aggiungendo servizi e sedi a seconda della necessità e quando personalemnte ho capito che la cosa che mi piace di più è comunicare, allora ho ripreso a studiare tutto quello che poteva sulle varie forme di comunicazione . ho tralasciato ingegneria, che pure dava ottimi risultati, per portare avanti un passione che ne da altrettanti.
Il supporto dei miei è sempre stato fondamentale, l'azienda è improntata sul lavoro di noi 3 più i dipendenti. Abbiamo sempre avuto 2 sedi, 1 fissa l'altra che spostavamo per inseguire l'università, abbiamo sempre educato il cliente ad aspettarsi competenza e serietà. C'abbiamo sempre provato e a detta loro ci riusciamo spesso e volentieri.
Nei giorni di stanca, quando vorresti lasciare tutto e andar via è bello che un cliente ti dica che è venuto da te per quel lavoro senza pensare ad altri, e magari è un lavoro che non concerne neanche il tuo settore.
L'organizzazione aziendale è mutevole, malleabile, improntata all'aggiornamento e investimento continuo, alla professionalizzazione degli operatori, al vedere oltre, sempre più avanti, (vale per i meeting, per il plotter ai tempi del suo ingresso, per l'incisoria e per tutto quello che pian piano realizziamo).
Potremmo definirci l'azienda del cliente, al suo servizio con la nostra passione. Il problema è che l'hanno capito
.
La voglia di comunicazione è stata premiata quando nel 2002 abbiamo realizzato una puntata su RAI2 dietro loro richiesta per far conoscere l'impronta che la tecnologia lascia sul nostro territorio. Grazie al papi che anche in quel momento ha condiviso e mi ha sostenuto nell'idea e nella sopportazione degli oneri economici e pratici.
Ringrazio tutti per aver avuto la pazienza di leggere fino alla fine (per chi è arrivato). Non è certamente tutto quello che volevo arrivasse a voi, ci sarebbero chilometri da scrivere.
L'importante è che riusciate a cogliere la passione che mio padre, io, mia madre ed alcuni collaboratori che di tanto in tanto si incontrano lungo la strada, mettiamo in quello che facciamo.
Tutti siamo utili, nessuno indispensabile, ma se un pezzo manca nel puzzle la differenza si sente.
Grazie per la vostra attenzione.
Greenfax è un nome, un'azienda, che non rappresenta solo chi quotidianamente (quasi) vi scrive. é il risultato della crescita di una famiglia. La nostra azienda improntata sulla comunicazione e sulle nuove tecnologie, è nata nel 1997 (si ben 10 anni fa) da un impulso nato da una fotocopia realizzata nei paraggi della nostra precedente attività di cancelleria e forniture per ufficio. Il costo della copia era risultato essere di ricche 200 lire contro le 50 del mercato barese, allora con il papi e la mami, dietro lunghe riflessioni, ci siamo trovati tutti impelagati in questa grande scommessa.
Ricordo i preparativi frenetici per l'inaugurazione della ns. prima sede, con tanto di moquettes che alla fine della serata era totalmente macchiata. I primi scontri con i galletti della zona, primo furtarello, vetri rotti ... fino a che abbiamo stabilito la calma e la clientela è iniziata ad arrivare. Per quello non ci siamo mai lamentati, come dice il papi, da navigato rappresentante (e non piazzista, ci tiene a sottolinearlo) : il cliente è il bene più prezioso che l'azienda / persona ha, ti segue ovunque se sai fidelizzarlo. Questo l'ho imparato anch'io e tento ogni giorno di mettere in pratica ogni mio sapere per far si che si verifichi. non vi racconto i primi mega ingombranti e lentissimi PC, i debug continui, la grafica primordiale, tutti scaglioni che tutti credo abbiamo passato. Personalemnte la vena creativa e al tempo stesso pratica, credo d'averla sempre avuta. Sono cresciuta nell'ufficio di papà fin dall'età di 4 anni, quando mamma e l'azienda si occupavano di forniture ufficio, cartoleria ed altro, ho imparato a leggere compilando le prime fatture e la partita doppia mi è entrata nelle vene come la zuppetta della mattina. Tutti gli anni passati al di sotto del bancone sono serviti ad aprire gli occhi su tante cose, ma c'è sempre da imparare. L'evoluzione naturale da una mamma di tendenze letterarie filosofiche con buona manualità, ed un papà tecnico pratico, fatto di numeri e scorza dura, che basta poco per sciogliere, non poteva che una figlia rompi con una dose (spero equa) di fantasia e pragmatismo.
Volevo frequentare l'alberghiero per diventare cuoca (la mia grande passione), ma sono diventata una ragioniera e mi serve tutto ogni giorno, soprattutto la formae mentis che ho ricevuto da alcuni splendidi prof.. Volevo frequentae giornalismo perchè fin dal primo superiore ho creato, diretto e pubblicato un giornali scolastico e la strada mi allettava, ma ho fatto ingegneria dell'ambiente. Siamo sempre andati un po' contro un po' incontro ai nostri desideri , valutando praticamente le opportunità e aggiungendo servizi e sedi a seconda della necessità e quando personalemnte ho capito che la cosa che mi piace di più è comunicare, allora ho ripreso a studiare tutto quello che poteva sulle varie forme di comunicazione . ho tralasciato ingegneria, che pure dava ottimi risultati, per portare avanti un passione che ne da altrettanti.
Il supporto dei miei è sempre stato fondamentale, l'azienda è improntata sul lavoro di noi 3 più i dipendenti. Abbiamo sempre avuto 2 sedi, 1 fissa l'altra che spostavamo per inseguire l'università, abbiamo sempre educato il cliente ad aspettarsi competenza e serietà. C'abbiamo sempre provato e a detta loro ci riusciamo spesso e volentieri.
Nei giorni di stanca, quando vorresti lasciare tutto e andar via è bello che un cliente ti dica che è venuto da te per quel lavoro senza pensare ad altri, e magari è un lavoro che non concerne neanche il tuo settore.
L'organizzazione aziendale è mutevole, malleabile, improntata all'aggiornamento e investimento continuo, alla professionalizzazione degli operatori, al vedere oltre, sempre più avanti, (vale per i meeting, per il plotter ai tempi del suo ingresso, per l'incisoria e per tutto quello che pian piano realizziamo).
Potremmo definirci l'azienda del cliente, al suo servizio con la nostra passione. Il problema è che l'hanno capito

La voglia di comunicazione è stata premiata quando nel 2002 abbiamo realizzato una puntata su RAI2 dietro loro richiesta per far conoscere l'impronta che la tecnologia lascia sul nostro territorio. Grazie al papi che anche in quel momento ha condiviso e mi ha sostenuto nell'idea e nella sopportazione degli oneri economici e pratici.
Ringrazio tutti per aver avuto la pazienza di leggere fino alla fine (per chi è arrivato). Non è certamente tutto quello che volevo arrivasse a voi, ci sarebbero chilometri da scrivere.
L'importante è che riusciate a cogliere la passione che mio padre, io, mia madre ed alcuni collaboratori che di tanto in tanto si incontrano lungo la strada, mettiamo in quello che facciamo.
Tutti siamo utili, nessuno indispensabile, ma se un pezzo manca nel puzzle la differenza si sente.
Grazie per la vostra attenzione.
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