Sono passati pochi mesi dalla mia nuova attività, e ora comincio a focalizzare il mio percorso, che è basato da principi che cerco di capire e valutare nella loro soggettiva "giustezza", affiancato da problematiche tecniche da controllare e risolvere, e poi confrontarmi con un nuovo oscuro mondo che temevo, non conoscendolo, che si chiama mercato. Tutto ciò che vediamo, sentiamo, ciò che ci coinvolge e ci emoziona fa parte della nostra vita, e non sono d'accordo con la retorica frase "gli affari sono affari e bisogna separarli dalle emozioni". Ho vissuto per molti anni come un bravo tecnico che cercava di migliorare sempre, cercando di non essere mai confuso come solo "bravo tecnico" ma mantenendo principalmente la figura di uomo, vorrei essere capito più come uomo che come tecnico e non dividere mai la mia vita in settori. Così mi sono accorto di aver creato una scala di valori, dove al primo posto non c'è un aspetto economico, ma altri valori. Esperienze disastrose, in passato, per fortuna di breve durata, mi hanno fatto vedere un mondo dove i valori venivano rovesciati, il primo diventava economico, gli altri di conseguenza. Iniziare un'attività per me è stato comunque mantenere con forza i valori in cui credo, senza cercare di fallire, fallire nel vero senso della parola. Tecnicamente ho sempre cercato di usare uno strumento sfruttandolo al meglio, per cui non entro mai in merito sui discorsi di paragone fra Mac o Pc, fra Illustrator o Corel, ciò che si produce non rivela con quale sistema o quale plotter lo abbia realizzato, anzi, quando si avverte che un lavoro è stato realizzato con un certo programma piuttosto che un altro, questo indica che si è vittima di un sistema piuttosto che utilizzarlo. Ebbene ora mi trovo ad un primo traguardo, dove vedo un bilancio economico poco favorevole, ma nello stesso tempo scopro cose molto più importanti, per esempio un cliente diffidente che preferiva imbiancare il locale piuttosto che decorarlo, dopo averlo salutato e rispettato le sue scelte sono ritornato con una bozza dicendogli: "io lo avrei fatto così". E' stata più grande la soddisfazione professionale che il valore economico quando mi ha detto che era bellissimo ed ha deciso di non imbiancare più il negozio ma farmi fare più di quello che gli avevo proposto. Oppure scoprire una grande emozione di una richiesta di lavoro dal Comune di Pescara dopo molti mesi dopo aver preso la parolo in un convegno sulla microfinanza. Oppure e ancora più grande la scoperta di un figlio che si sta rivelando una risorsa inaspettata, riuscendo a affascinare i nuovi clienti conquistando la loro fiducia ed ammirazione in un modo che neanche io riesco a capire, mio figlio si sta trasformando in "mio padre". Conclusione: ho scelto un percorso, dapprima abbastanza sicuro e ampio come dipendente ora sottile, tanto sottile che rischio di cadere... ma come un funambolo ho scoperto il mio "equilibrio".
Scusate la mia lungaggine, ma spero che possa essere in qualche modo utile.
Flavio
Scusate la mia lungaggine, ma spero che possa essere in qualche modo utile.
Flavio
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