Ringrazio tutti quelli che hanno risposto alla mia domanda (20 utenti) e spero che in futuro anche altri lascino la loro testimonianza senza limitarsi a leggere (773 visite avute).
Ribadisco che la mia domanda, anche se posta in modo forse troppo duro (squattrinato potrebbe risultare offensivo, forse, per qualcuno) è rivolta alla sola condizione economica maturata dopo un minimo di esperienza in questo settore. Preciso (ho sbagliato a non farlo prima) che la domanda era ed è rivolta a chi Imprende in questo settore e non a chi è Stipendiato, per ovvie ragioni.
Chiedo, a chi vorrà rispondere, di prescindere dalla passione per questo lavoro, la passione non centra nulla con il tipo di domanda che ho posto.
La domanda è "crudelmente" legata al denaro...ce la faccio a campare e a far campare la mia famiglia con i soldi che guadagno da questa attività?
Sono felice quando viene portata a supporto la propria esperienza lavorativa.
I consigli di chi è nel settore da molto più tempo di noi giovincelli sono sempre graditi.
Infine penso che questa discussione possa risultare utile anche alle Aziende che ci osservano.
Grazie e buon lavoro a tutti
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Siamo tutti squattrinati?
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Originalmente inviato da Deyo Visualizza messaggioPerò ricordiamo anche che bisogna far capire al cliente che i soldi che chiediamo comprendono un servizio puntuale, qualità nel lavoro, rispetto dei tempi di consegna, assistenza al cliente (prima, durante e dopo), rispetto delle norme, ecc. ecc.
E soprattutto, occorre impegnarsi perché tutto questo corrisponda a verità. Questa è la parte più difficile, ma è l'unica che ci garantisce un futuro.
Fabio
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Originalmente inviato da camfab Visualizza messaggioDirei che da questa discussione emergono questi interessanti punti:- Occorre calcolare i propri costi fissi - e per quanto possibile quelli variabili
- preparare il proprio listino prezzi / i propri preventivi sulla base del punto precedente
- chiarire le modalita' o meglio, i tempi CERTI di pagamento
- scremare i clienti: lasciare perdere chi non paga o bisogna inseguire in eterno
- cercare nuovi clienti al posto di quelli "mandati via"
Eppoi, checavolo, il nostro lavoro e' anche creativo. Basta con chi crede che "cosa ci vuole, col PC ci si mette un attimo a fare il nostro lavoro"
Però ricordiamo anche che bisogna far capire al cliente che i soldi che chiediamo comprendono un servizio puntuale, qualità nel lavoro, rispetto dei tempi di consegna, assistenza al cliente (prima, durante e dopo), rispetto delle norme, ecc. ecc.
E soprattutto, occorre impegnarsi perché tutto questo corrisponda a verità. Questa è la parte più difficile, ma è l'unica che ci garantisce un futuro.
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Guest repliedcolpito
"Che ci vuole lo fa il computer" è una delle frasi che mi sogno la notte, oltretutto quando il lavoro va bene il merito è del computer, se ci sono problemi è colpa dell'operatore... e poi sono troppi che si svegliano la mattina, prendono un pc e diventano grafici.
Sigh
Questa è una delle poche dolenti note del nostro lavoro
Flavio
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Direi che da questa discussione emergono questi interessanti punti:- Occorre calcolare i propri costi fissi - e per quanto possibile quelli variabili
- preparare il proprio listino prezzi / i propri preventivi sulla base del punto precedente
- chiarire le modalita' o meglio, i tempi CERTI di pagamento
- scremare i clienti: lasciare perdere chi non paga o bisogna inseguire in eterno
- cercare nuovi clienti al posto di quelli "mandati via"
Eppoi, checavolo, il nostro lavoro e' anche creativo. Basta con chi crede che "cosa ci vuole, col PC ci si mette un attimo a fare il nostro lavoro"
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Guest repliedgrazie
Lo sapevo che questa discussione era interessante... e io seguo... seguo... Mica mi mandate la fattura vero?
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Guest replied
Certo gli sconti x quantitativi li applico, ma solo a clienti che mi fanno lavorare 365gg.
all'anno.
Dimenticavo, molto importante, è fare periodicamente (5/6anni) una ripulita al portafoglio
clienti (quello per la moneta lo è già di suo).
Certi clienti portano via tempo a clienti meritevoliLast edited by GPDesign; 05-09-2008, 17:08:00.
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Guest repliedBravissima. Ma forse lo fai anche perchè sai in partenza che quei clienti che vengono da te solo per il prezzo scontato del 30% saranno i primi che perderai un domani che torni al "giusto" prezzo.
CiaoLast edited by GPDesign; 05-09-2008, 17:07:51.
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Guest repliedIo sono molto pratica di natura e per quel pò che ho studiato
riesco a tirare fuori un prezzo con tutti gli annessi e connessi.
Ma se per un periodo mi svendo e voglio farmi un po di réclame
posso anche arrivare a fare sconti del 30%.
No ci perdo, ci guadagno, ho più clienti.
Non lo faccio perchè io rispetto il mio lavoro.
Di nuovo ciao PieraLast edited by Monkey; 05-09-2008, 15:24:54.
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Guest repliedOriginalmente inviato da digicad Visualizza messaggioLa domanda mi sorge spontanea:
Siamo tutti squattrinati?
Escludendo la propria convinzione che questo lavoro ha delle potenziali interessanti, escludendo la passione che fa andare avanti un imprenditore/artigiano...considerando solo (ed onestamente) il ritorno economico, oggi, ve la sentireste di indirizzare un figlio, un amico caro, o addirittura rinuncereste per il bene della vostra famiglia a questo lavoro?Last edited by Monkey; 05-09-2008, 15:23:55.
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Qualsiasi tipo di attività ha i suoi pro e i suoi contro. C'è chi lavora per i soldi, c'è chi lo fa prevalentemente per la passione, che chi lo fa (come me e come la maggior parte di voi) per l'uno e per l'altro.
In questo forum ci sono aziende che lavorano da molti anni, altre relativamente giovani stanno cercando di "sgrampolare" adesso...
Non esite una regola per tutti, come non esiste un metodo giusto e uno sbagliato per intraprendere affari. Il mercato è vasto; ci sono ampie prospettive di sfruttare le proprie potenzialità con l'aiuto anche delle nuove tecnologie; ma dipende dalle nostre teste.
Cercare di sfruttare al massimo le nostre risorse è un qualcosa che si sviluppa a tavolino e non approssimando. In questi tempi l'approssimazione equivale a fallimento o a lenta agonia.
Io ci sto provando. Mi informo, leggo e mi appassiono ancora di più alla mia professione. Cerco di utilizzare la mia creatività più che posso anche là dove la "regola" non lo prevede. Cerco di trovare nuovi orizzonti. E mi accorgo che il difficile stà nel trovare e prendere coraggio per affrontare i nostri sogni. Ma mi ripeto: i sogni esistono per essere realizzati.
Morì, n'se morirà...ma i tribbie èn tante.... (trad.: Morire, non si morirà, ma le tribolazioni sono tante...)
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Guest repliedOriginalmente inviato da Deyo Visualizza messaggio...in effetti penso che alla domanda come è stata posta non esista una risposta univoca...
Partendo dal presupposto che nel nostro settore c'è una grande richiesta ed una grande offerta e che se ho una macchina come quella che in linea di massima ha ognuno di noi vuol dire che bene o male produco qualcosa ogni mese, allora l'essere squattrinati o meno dipende solo ed esclusivamente dal calcolo dei costi quando forniamo un preventivo.
Lo so... il discorso è stato già affrontato, ma visto che da questa discussione si evince che alcuni di noi si sentono squattrinati, allora porto la mia esperienza: quando ho pubblicato il mio listino qualcuno mi ha detto di essere carissimo.
Il calcolo del prezzo prevede che si abbia una stima abbastanza reale dei mq da vendere in un anno, stima che occorre per ammortamenti e/o canoni di locazione e per i costi fissi: megli un mq in meno che uno in più.
Nel dettaglio i miei costi sono: supporto +30% (scarti), dato consumo inchiostri fornito dal produttore +30% (meglio abbondare), costo macchina /3anni /mqannui, locazione annua immobile /mqannui, tenuta annua conto corrente /mqannui, costo commercialista /mqannui... essendo la gestione familiare non ci sono costi dipendenti.
Fatti i conti? Abbiamo un costo esorbitante? Bene... Iniziamo a basarci su quello ed in base ai nostri volumi ed alle nostre esigenze diamo il giusto valore al nostro lavoro.
Ah... se tutti facessero così! Niente più concorrenza di chi svende, niente più squattrinati... e tutti vissero felici e contenti.
E' utopia? No, è la realtà a cui andiamo incontro... nel giro di poco chi svende chiude e chi ha portato avanti il proprio sviluppo facendosi bene i conti continuerà a crescere aumentando il proprio fatturato ed a quel punto non dovrà riparametrare i propri conteggi: sarà tutto un di più!
Con il giusto equilibrio possiamo arrivare ovunque.
PS Se vi siete fatti i conti non vi scoraggiate: è il momento di dare una svolta ed iniziare a guadagnare senza la necessità di comprare centinaia di litri di inchiostri al mese (tra poco Roland mi banna!).
Scusate la "lungaggine", Fabio
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Guest repliedL'ultimo amico a cui o consigliato questo lavoro due anni fa,
ha avviato la sua serigrafia da una settimana.
Ai sacrifici ci siamo abituati, meglio sacrificarmi per qualcosa di mio che sgobbare per chi neanche ti
ti rispetta.
Il nostro è un lavoro, a parte la passione, dove decidi tu quanto
guadagnare.
Se vuoi stare seduto dietro una scrivania e fare solo digitale puoi incorrere in serie difficoltà, ma se allarghi le tue vedute ed inserisci altro, per me funziona
Pensierino personale:
restare chiusi in un' autocarrozzeria per 20 gg. per consegnare all'Algida
gli automezzi (15) con la nuova grafica è stato massacrante, però vederli in circolazione che soddisfazione!!!
P.S. in tutto sono 3 gli amici che per colpa ns, ora, sono serigrafi
PieraLast edited by piera; 05-09-2008, 14:40:04.
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Guest repliedOriginalmente inviato da Deyo Visualizza messaggioMi riferivo appunto ad enti che deliberano i fondi per un determinato scopo, e quindi la disponibilità è sicura.
Io finora non ho mai avuto pagamenti a più di 60 giorni (con gli enti più grandi, tipo comuni, regione o provincia) o addirittura alla consegna (con enti piccoli, tipo scuole, università, parchi, associazioni).
E soprattutto non ho mai avuto un insoluto o un ritardo, una volta concordati i termini di pagamento.
Io lavoro parecchio con le scuole (pon por ecc.) e quoto DEYO al 100%.
Sono spese già preventivate e finanziate.
I comuni dipende, il ns attualmente attraversa un periodo particolare
Ciao a tutti Piera
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Originalmente inviato da mirko Visualizza messaggioragazzi come ho scritto nella mia presentazione , faccio il I° compleaano con il plotter a novembre, ma mi permetto di non condividere molti dei messaggi di questo post.
come ho già scritto ufficialmente è dal '93 che sono nel commercio con un negozio di fornitura uffici e una piccola copisteria che comprendeva 1bn colori 1 eliografica . lscraradcli l'oat drs ani fà ere i ep rarmitol'ho investito sui client migliori , sulla mia formazione, e sulla ricerca di nuove attività. i ricarichi in questo settore sono allucinanti, tanti clienti meglio se piccoli pagano cifre folli per poche etichette o cartelloni che la tipografia neanche prende in considerazione, certo è che bisogna prendere il telefono o la valigina e andare a bussare a tante porte con delle prove dimostrative e spendere un pò di tempo nella formazione del cliente "come si diceva in altri post" . tra lìaltro io contabilizzo tutto di un lavoro, tempo , materiali, scarti, risorse umane ecc, in maniera di poter disporre di un database che mi permetta di sapere esattamente quanto mi costa effettuare un lavoro e quindi se accettarlo o meno. forse sarò in una zona fortunata ma penso che al giorno d'oggi anche se siamo bombardati da mille informazioni ragioniamo per canoni, i biglietti da visita li fa questo i banner quest'altro , bisogna trovare la maniera di rompere questo meccanismo e non abbassare i pantaloni.
lavorando bene si lavora tutti.
ciao
Ed infatti, anche se facciamo cose molto diverse, è uno dei punti su cui mi sono soffermato nel discorso: chi vende al cliente privato può guadagnare molto di più, e a volte anche avere molte più rogne, ma almeno i soldi entrano subito.
Ma il discorso forse era un po' più generale.
Ed in effetti penso che alla domanda come è stata posta non esista una risposta univoca: qui facciamo tutti cose simili ma non uguali, rappresentando realtà aziendali e geografiche molto diverse tra loro.
Insomma ciascuno di noi è un caso a se.
Ma certi problemi sono comuni, quindi parlarne non può che far bene.
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