Approfitto di un articolo di Smashing Magazine per dare qualche consiglio sul corretto uso del formato JPG.
Ogni formato grafico viene memorizzato in maniere differenti, credo che conoscere qualche caratteristica del formato ci possa aiutare nel nostro lavoro quotidiano.
Il nome "JPEG" sta per Joint Photographic Experts Group, ossia il nome della commissione che ha creato questo standard nel 1992, dopo quattro anni di lavori. Il formato è stato approvato nel 1994 come ISO 10918-1.
Questa la formuletta che descrive il lavoro di compessione

Chiara no?
Veniamo alla pratica.
Come ben sapete una immagine JPG consiste in una serie di blocchi di pixel su una scacchiera 8x8, molto visibile quando assegnate compressioni molto alte.
Vediamo questo esempio:

NOtate che il quadrato in alto è integro mentre quello a destra in basso si è "sporcato".
Questo dipende dalla posizione dei pixel all'interno della griglia dell'immagine

Quando si salva in JPG l'immagine viene suddivisa in blocchi di 8 x 8 pixel indipendenti l'uno dall'altro. Si potrebbe usare la selezione selettiva per evitare questi problemi ma preferisco darvi delle indicazioni generali che vi aiuteranno ad ottenere una rapida soluzione al problema.
Ogni software ha una sua scala sulla voce "ottimizzazione" nella finestra di salvataggio JPG. Faremo riferimento alla scala di Photoshop che va da 0 a 100.
Questo parametro non indica la massima qualità ma il massimo limite di ottimizzazione. Se salvi a qualità 95 avrai una qualità molto simile al valore 100 ma con una compressione molto più alta. Se andiamo su valori al di sotto di 50 Photoshop aggiunge un altro algoritmo chiamato color down-sampling, che lavora anche sulla media dei colori adiacenti alla solita griglia 8x8.

48×48 pixels, Qualità:50 , 530 bytes.

48×48 pixels, Qualità: 51, 484 bytes.
Un solo punto di differenza ci restituisce una immagine migliore con inoltre una maggiore compressione.

Come ho detto più volte lasciamo il JPG ad Internet e lavoriamo con formati più interessanti come il TIF che analizzeremo al meglio in un altro post.
Ogni formato grafico viene memorizzato in maniere differenti, credo che conoscere qualche caratteristica del formato ci possa aiutare nel nostro lavoro quotidiano.
Il nome "JPEG" sta per Joint Photographic Experts Group, ossia il nome della commissione che ha creato questo standard nel 1992, dopo quattro anni di lavori. Il formato è stato approvato nel 1994 come ISO 10918-1.
Questa la formuletta che descrive il lavoro di compessione

Chiara no?
Veniamo alla pratica.
Come ben sapete una immagine JPG consiste in una serie di blocchi di pixel su una scacchiera 8x8, molto visibile quando assegnate compressioni molto alte.
Vediamo questo esempio:

NOtate che il quadrato in alto è integro mentre quello a destra in basso si è "sporcato".
Questo dipende dalla posizione dei pixel all'interno della griglia dell'immagine

Quando si salva in JPG l'immagine viene suddivisa in blocchi di 8 x 8 pixel indipendenti l'uno dall'altro. Si potrebbe usare la selezione selettiva per evitare questi problemi ma preferisco darvi delle indicazioni generali che vi aiuteranno ad ottenere una rapida soluzione al problema.
Ogni software ha una sua scala sulla voce "ottimizzazione" nella finestra di salvataggio JPG. Faremo riferimento alla scala di Photoshop che va da 0 a 100.
- Non salvare mai le immagini a qualità 100
Questo parametro non indica la massima qualità ma il massimo limite di ottimizzazione. Se salvi a qualità 95 avrai una qualità molto simile al valore 100 ma con una compressione molto più alta. Se andiamo su valori al di sotto di 50 Photoshop aggiunge un altro algoritmo chiamato color down-sampling, che lavora anche sulla media dei colori adiacenti alla solita griglia 8x8.

48×48 pixels, Qualità:50 , 530 bytes.

48×48 pixels, Qualità: 51, 484 bytes.
Un solo punto di differenza ci restituisce una immagine migliore con inoltre una maggiore compressione.

Come ho detto più volte lasciamo il JPG ad Internet e lavoriamo con formati più interessanti come il TIF che analizzeremo al meglio in un altro post.
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